ROSAJANSKI DOLUNO - Dulïna se nalaža tu-w Reġuni Friuli-Venezia Giulia. Göra Ćanïnawa na dilä di mërä ta-mi to Laško anu to Buško nazijun.


IL SITO DEDICATO A TUTTO IL POPOLO RESIANO CHE TENACEMENTE CONTINUA A DIFENDERE LINGUA,CULTURA E TRADIZIONE


Il Popolo Resiano, lotta contro l'imposizione all'appartenenza alla Minoranza Nazionale Slovena

domenica 26 novembre 2017

Da sapere: 24 novembre 2017

Verifica dello stato di attuazione dei provvedimenti a favore del resiano e delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale

La legge regionale 26/2007, “Norme regionali per la tutela della minoranza linguistica slovena”, al pari della legge statale 38/2001, prevede misure particolari per la provincia di Udine, riconoscendo da un lato la necessità di sostenere lo sviluppo sociale, economico ed ambientale del territorio di insediamento della minoranza linguistica slovena e disponendo inoltre la concessione di appositi contributi a sostegno del resiano e delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale. Ricordiamo che il sostegno delle varianti è stato oggetto, negli ultimi anni, di attenzione da parte del Comitato consultivo del Consiglio d’Europa sulla Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali, ma non compare nella Risoluzione del Consiglio dei Ministri CM / ResCMN (2017) 4, sull'attuazione della Convenzione stessa, adottata il 5 luglio 2017, in quanto le autorità italiane hanno evidenziato ʺche la Regione Friuli Venezia Giulia, con legge regionale n. 26 del 16 novembre 2007 ha riconosciuto il diritto alla tutela del resiano e delle sue varianti linguistiche, disponendo specifici contributi in tal senso, in armonia con la successiva Risoluzione del Parlamento europeo dell'11 settembre 2013 sulle lingue europee a rischio di estinzioneʺ.

Tra le raccomandazioni espresse dalle istituzioni europee all'Italia ci sono comunque alcune che, come vedremo, rispondono appieno ad alcune esigenze della realtà che andiamo illustrando, e cioè: - stanziare fondi sufficienti per l'insegnamento delle lingue minoritarie nazionali e, per quanto riguarda queste lingue, garantire la disponibilità di insegnanti qualificati e di libri di testo; - prestare particolare attenzione alle esigenze delle persone appartenenti a minoranze numericamente ridotte; - aumentare i finanziamenti ai progetti per preservare e sviluppare il patrimonio culturale delle minoranze linguistiche.
Decreti regionali e interviste
Nel predisporre la presente relazione sull’attuazione della legge regionale 26/2007 nella provincia di Udine abbiamo analizzato innanzitutto i decreti regionali di assegnazione degli stanziamenti previsti dagli art. 20 e 22 della legge stessa che ci sono stati resi disponibili dal Servizio della Regione Autonoma FVG preposto agli interventi rivolti alla minoranza slovena. Successivamente ci siamo rivolti ai rappresentanti di enti e associazioni beneficiari con delle interviste qualitative.
Per quanto riguarda il contributo previsto dall’art. 21bis per il Comune di San Pietro al Natisone, esso viene determinato e assegnato direttamente nelle norme finanziarie, per cui non rientra nella attuale relazione.
Una prima difficoltà è sorta nell’individuazione degli interlocutori ed è dovuta all’avvicendamento delle Comunità montane, che hanno finora gestito i fondi stanziati, con le Unioni Territoriali Intercomunali (d’ora in poi UTI).
Si è ritenuto opportuno rivolgersi in primis ai presidenti delle tre Unioni territoriali interessate che hanno poi indicato gli interlocutori da contattare: il sindaco di Malborghetto per il Tarvisiano e i funzionari della ex Comunità montana per il Cividalese, mentre per il Tarcentino non ci sono state indicazioni.
Sono stati quindi intervistati i sindaci di Malborghetto-Valbruna, Resia, Cividale del Friuli, San Pietro al Natisone e il funzionario della Comunità montana del Torre, Natisone, Collio.
Poiché diverse attività sono rivolte al mondo scolastico, ci è sembrato utile sentire anche i rappresentanti delle scuole e precisamente il dirigente scolastico di Tarvisio, mentre il dirigente scolastico di Trasaghis ha preferito far parlare i docenti delle scuole di Resia e in particolare l’esperta che svolge le attività in resiano.
Inoltre sono stati intervistati alcuni rappresentanti delle associazioni beneficiarie di contributi, come l’Inštitut za slovensko kulturo/Istituto per la cultura slovena, lo Zavod za slovensko izobraževanje/Istituto per l’istruzione slovena, l’Associazione culturale Muzeo od tih rozajanskih judi/Muzej rezijanskih ljudi/Museo della Gente di Val Resia ed è stato intervistato anche il rappresentante della Kmečka zveza/Alleanza contadina che ha supportato le aziende agricole del territorio nell’accesso ai contributi previsti dall’art. 20.
Le interviste prevedevano cinque domande che venivano adattate alle singole realtà:
1. Quali sono stati i principali interventi finanziati a valere sui suddetti articoli (20 e 22) della legge regionale 26/2007 presso il vostro ente?
2. Quali sono stati gli effetti di questi interventi a livello di sviluppo economico, sociale e ambientale del territorio?
3. Quali sono stati, nello specifico, gli effetti di questi interventi a livello di politica linguistica? Potrebbe valutare l’insegnamento dello sloveno standard ovvero del resiano/delle varianti locali per favorire da un lato l’apprendimento linguistico e dall’altro la conservazione delle varianti locali?
4. Ci sono interventi che siano stati finanziati ma che poi non siano stati attuati? Quali difficoltà sono state incontrate?
5. Quali sono le linee programmatiche future in merito alle suddette disposizioni di tutela? Quali sono le prospettive per il futuro? Ci sono nuove proposte?
Per mantenere una certa unitarietà di contenuti preferiamo analizzare separatamente gli interventi dell’art. 20 e quelli dell’art. 22, mantenendo poi unita la parte conclusiva relativa a prospettive e proposte.
Interventi ai sensi dell’art. 20 della legge regionale 26/2007
L'art. 20 della L. 26/2007, che recepisce gli interventi previsti dall’art. 21 della legge 38/2001, prevede un contributo annuo disposto dallo Stato per il finanziamento di interventi diretti allo sviluppo sociale, economico ed ambientale dei territori delle Valli del Natisone, del Torre, del Canal del Ferro e della Val Canale. In base a questo articolo sono stati emanati due decreti rispettivamente nel 2014 e nel 2016. Il secondo assegna i fondi previsti per tre annualità, in parte anche per progetti pluriennali che vengono suddivisi su tutto il territorio di riferimento. Nel 2014 sono stati stanziati in totale 460.819,19 € e precisamente:
- alla Comunità montana del Torre, Natisone, Collio: 230.000,00 € - per agevolazioni a piccole imprese che esercitano la propria attività produttiva con finalità di sviluppo sociale, economico e ambientale;
77.213,19 € - per il completamento, con elementi di arredo e attrezzature informatiche e tecnologiche del Museo etnografico e Centro culturale della minoranza slovena del territorio;
- alla Comunità montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale: 25.000,00 € - per il finanziamento di iniziative a carattere culturale e turistico (Malborghetto Valbruna, Resia e Tarvisio); 90.000,00 € - per aiuti alla creazione di nuove PMI (Malborghetto Valbruna, Tarvisio);
10.000,00 € - per il progetto Roge. Io sono... io sono il mio futuro (Malborghetto Valbruna, Resia e Tarvisio);
28.6706,00 € - per la manutenzione straordinaria di alcuni edifici comunali, case “Caritas”, adibiti ad abitazione (Resia).
Il decreto del 2016, emanato dopo la modifica che reindirizza i contributi previsti per le Comunità montane alle UTI del territorio, assegna in totale 1.417.500,00 € e precisamente:
340.000,00 € - per interventi a sostegno delle aziende agricole e forestali dell’intero territorio considerato;
200.000,00 € - per interventi per la valorizzazione e l’incremento delle produzioni autoctone di frutta e orticole di montagna (Valli del Natisone e Val Torre);
200.000,00 € - per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su proprietà pubbliche e per la realizzazione di opere pubbliche finalizzate al miglioramento delle condizioni operative di aziende produttive locali nel territorio dell’Unione del Canal del Ferro - Val Canale;
339.000,00 € - per interventi per la gestione, promozione e commercializzazione dell’offerta turistico-culturale dell’intero territorio considerato, sostenendo le esistenti strutture aventi finalità turistico-culturali anche con la creazione e gestione di sistemi informativi e informatici;
120.000,00 € - per interventi presso l’Istituto comprensivo statale con insegnamento bilingue sloveno-italiano di San Pietro al Natisone per l’arredamento scolastico e per l’acquisto di attrezzature scolastiche;
90.000,00 € - per interventi negli spazi cucina e mensa dell’Istituto comprensivo statale con insegnamento bilingue sloveno-italiano di San Pietro al Natisone e per l’acquisto delle relative attrezzature;
65.000,00 € - per interventi di ristrutturazione e messa a norma di un fabbricato tipico dell’architettura rurale della Val Resia, denominato Casa Buttolo di Stolvizza, di proprietà dell’Associazione culturale Muzeo od tih rozajanskih judi/Muzej rezijanskih ljudi/Museo della Gente di Val Resia, da adibire a museo delle arti e tradizioni popolari resiane;
63.500,00 € - per interventi a sostegno del sistema scolastico ad indirizzo bilingue sloveno-italiano, favorendo la prosecuzione del ciclo di studi obbligatori e formativi presso le scuole secondarie di secondo grado con lingua d’insegnamento slovena di Gorizia, mediante l’organizzazione e la gestione di un sistema di trasporto degli studenti che hanno frequentato l’Istituto comprensivo bilingue di San Pietro al Natisone. Si nota in questa suddivisione una certa varietà di tipologie che va dalle iniziative culturali e dal sostegno alla scolarità fino al completamento di opere pubbliche, passando per il sostegno all’agricoltura e alle piccole imprese, interventi che forse rispecchiano maggiormente le finalità dell’articolo in questione.
I fondi del 2014 sono stati tutti utilizzati, come spiega il funzionario dell’ex Comunità montana Torre, Natisone, Collio che seguiva questi interventi. Quelli destinati all’agevolazione delle piccole imprese sono stati utilizzati pressoché nella totalità facendo fronte ad una graduatoria di circa 90 domande presentate, mentre con i 77.213,19 euro, destinati al completamento del Centro culturale della minoranza slovena, finanziato in una prima fase con fondi precedenti sempre provenienti dall’articolo 20, è stato realizzato uno spazio per il quale sono previsti alcuni lavori di completamento con elementi di arredo e di attrezzature informatiche per renderlo funzionale.
Anche per la Comunità montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale i fondi risultano utilizzati, rappresentando in alcuni casi, come ad esempio la ristrutturazione delle case “Caritas” di Resia (che il Comune assegna ai residenti ovvero a famiglie che rientrano nella valle), solo una parte del finanziamento necessario all’intervento.
I contributi stanziati nel 2016 sono stati utilizzati in toto per quanto riguarda gli interventi presso l’Istituto comprensivo bilingue di San Pietro al Natisone, per i quali il sindaco di questo Comune ha voluto sottolineare l’accordo completo, ovvero il sostegno di tutti i sindaci del territorio per tale finalizzazione che ha permesso alla scuola di rientrare nella propria sede: “Nel caso specifico c'è stata una volontà da parte mia, ma c’è stato l’aiuto della firma di tutti i sindaci, perché sull'intervento nessuno ha avuto niente da obiettare e questo è stato determinante.ʺ
Anche per la Casa Buttolo di Stolvizza i contributi sono stati utilizzati in toto: l’inaugurazione si è tenuta il 14 ottobre e si tratta dell’edificio dove trova sede la raccolta museale dedicata alla narrativa resiana, i cui contenuti sono stati predisposti con i finanziamenti di un precedente progetto.
La rappresentante dell’Associazione culturale Muzeo od tih rozajanskih judi/Muzej rezijanskih ljudi/Museo della Gente di Val Resia valuta il contributo regionale molto importante, poiché va ad ammortizzare una spesa complessiva pari a circa 200.000 €, e ritiene che la casa museo rappresenti una buona opportunità sia per i locali che potranno scoprire qui le proprie radici, sia per il turismo che potrà portare nuova vita all’ultimo paese della Val Resia.
Parziale è stato l’utilizzo dei fondi per quanto riguarda i progetti pluriennali di sviluppo del turismo culturale (beneficiario l’Inštitut za slovensko kulturo/Istituto per la cultura slovena) e di sostegno al sistema scolastico bilingue (trasporto a Gorizia per gli studenti che frequentano le scuole superiori, beneficiario lo Zavod za slovensko izobraževanje/Istituto per l’istruzione slovena).
Il progetto di sviluppo del turismo culturale, ci spiega la direttrice dell’Inštitut za slovensko kulturo/ Istituto per la cultura slovena, si collega ad un precedente progetto finanziato dalla Regione A. FVG ed a due progetti europei, Jezik-Lingua e Zborzbirk, nell’ambito dei quali è stato aperto a San Pietro al Natisone il museo multimediale SMO – Slovensko multimedialno okno, mentre sul territorio sono stati catalogati e in parte aperti al pubblico diversi siti con raccolte museali minori preesistenti o realizzate ex novo (Masseris, Lusevera, Resia, Prosenicco, Taipana ecc.).
Nell’ambito del precedente progetto regionale è stata creata una rete tra tutte queste realtà, che funzionano anche come info-point, ed è stata predisposta una »app« con tutte le informazioni: è stato anche aggiornato il sito mismotu.it e sono stati ristampati il libro informativo e la cartina. Si tratta ora di adeguare le sedi dal punto di vista della sicurezza e della fruibilità, di coordinare gli orari di apertura, di assumere personale che tenga aperte le sedi laddove ancora non ci sia (es. Val Canale). Tutti i musei sono stati dotati di traduzioni e le descrizioni sono quindi fruibili non solo in sloveno e italiano ma anche in friulano, tedesco e inglese, attraverso tablet che vengono messi a disposizione dei visitatori. Per ogni realtà museale si stanno predisponendo i »totem« che daranno informazioni non solo sul museo locale, ma anche sugli altri messi in rete, sul territorio in generale e sugli eventi in corso. È stato predisposto materiale cartaceo e sono stati stabiliti contatti di collaborazione con altre agenzie del territorio e della fascia confinaria, ovvero con la Valle dell’Isonzo: tutti i dati relativi alle vallate considerate saranno inseriti nel sito del Triglavski narodni park /Parco nazionale del Triglav. Secondo il presidente dell’Inštitut za slovensko kulturo/Istituto per la cultura slovena, lo scopo è quello di valorizzare il patrimonio culturale, di offrire ai turisti ciò che il territorio offre, in primo luogo la cultura e la lingua. Ciò darà maggiore visibilità alla comunità slovena e avrà un impatto positivo anche sulla politica linguistica.
Come riferisce il funzionario dell’ex Comunità montana, gli altri interventi sono in corso di attuazione mediante la pubblicazione di appositi bandi: ʺPer il 2016 è stato realizzato un programma concordato con tutto il territorio e questi fondi sono stati destinati alle tre UTI.
Per promuovere interventi più omogenei è stato predisposto un programma di intervento a sostegno delle aziende agricole per l’intero territorio, quindi da Tarvisio a Prepotto, ed è stata sottoscritta una convenzione fra le tre UTI, mentre a breve verrà approvato il bando e quindi entro l’anno saranno erogati finanziamenti alle aziende agricole. Non si tratta di contributi a fondo perduto per attrezzature o investimenti, ma semplicemente di interventi a sostegno dell’abbattimento dei costi di gestione delle aziende stesse,  una specie di agevolazione finanziaria alle aziende per sopperire alle maggiori spese delle stesse. L’intervento per la valorizzazione delle produzioni autoctone, di frutta e orticole, interessa solo le Valli del Natisone e le Valli del Torre, che hanno queste caratteristiche di produzioni autoctone. Anche in questo caso è stata predisposta una convenzione fra le due UTI e anche qui sarà previsto un bando dove verranno stabiliti i requisiti per accedere agli interventi.« I fondi a valere sul 2016 assegnati all’Unione del Canal del Ferro - Val Canale per lavori pubblici saranno indirizzati, come annuncia il sindaco di Malborghetto, alla messa in sicurezza della strada che porta alle malghe di Ugovizza per la quale il Comune ha messo a disposizione anche altri fondi propri. Si tratta di un sostegno alle aziende che vi operano, ma anche un investimento per lo sviluppo del turismo culturale.
Un altro intervento riguarda il centro giovanile di Resia, per la parte assegnata a questo Comune: 66.000,00 € a fronte di una spesa complessiva pari a 105.000,00 €, quindi anche in questo caso si tratta di un finanziamento parziale.
Nessuno degli intervistati ha segnalato particolari difficoltà nell’accesso ai fondi e alla loro gestione, diversi hanno per contro sottolineato la semplicità e linearità delle procedure. Così è stato evidenziato dal rappresentante della Kmečka zveza/Alleanza contadina che ha seguito diversi imprenditori agricoli: “La procedura era molto semplice e veloce, in particolare se paragonata ad altri bandi. Ha permesso di fare alcuni investimenti altrimenti impossibili.” Sottolinea inoltre che la proposta di sostenere le aziende agricole relativamente alle maggiori spese dovute alla collocazione montana e quella relativa alle produzioni autoctone sono state avanzate proprio dalla Kmečka zveza/ Alleanza contadina e rispecchiano quindi le esigenze degli imprenditori locali.
Qualche difficoltà viene segnalata nell’ambito dei progetti triennali per la necessità di spostare alcune spese da una annualità all’altra, anche perché ci sono stati ritardi nell’avviamento, ovvero per l’inserimento nel progetto di nuove proposte inizialmente non previste, ma ritenute interessanti e attuabili con le economie che possono essere realizzate nell’ambito delle altre voci progettuali. La valutazione dell’impatto delle misure previste in base all’art 20 sulla situazione socioeconomica locale è piuttosto prudente, ma positiva.
Secondo il parere del sindaco di Malborghetto “…in una qualche maniera l’effetto positivo c’è, perché se tu attraverso dei soldi pubblici, fornisci un aiuto, un incentivo a chi comunque vuole sviluppare un’iniziativa economica, ne beneficia tutto il territorio.
E quindi non è questione se beneficiano gli sloveni o no, ma se beneficia il territorio dove gli sloveni abitano. E, indubbiamente, anche se risulta difficile da quantificare, una valenza positiva c’è stata, c’è sempre stata.
ʺ Secondo il sindaco di Resia “è chiaro che se ci sono dei fondi a disposizione si utilizzano, perché sarebbe sciocco non farlo. Anche perché nel rispetto di quella che è la legge, se c’è qualcuno che si sente naturalmente sloveno è giusto che utilizzi questi fondi e nello stesso tempo anche al Comune fa comodo avere dei fondi, se non altro per tener viva la scuola, per fare queste opere necessarie.ʺ
Il funzionario dell’ex Comunità montana del Torre, Natisone, Collio fa notare, relativamente alle aziende beneficiarie, che “queste hanno usato i fondi per il rinnovo delle attrezzature, ma soprattutto anche per interventi: ci sono aziende che hanno promosso la propria attività nella politica dei “chilometri zero”, cioè della vendita diretta. Quindi qui c’è stato un reciproco risultato: ottimo per l’azienda che non era costretta a rivolgersi ai mercati generali e nello stesso tempo c'è stata la valorizzazione dei nostri prodotti locali. Quindi i risultati sono stati più che buoni.« Un’importante criticità viene tuttavia sollevata dal rappresentante della Kmečka zveza/Alleanza contadina, il quale ritiene che il budget previsto sia del tutto insufficiente in relazione all’ampiezza del territorio che viene oltre tutto escluso da altre politiche (es. aree interne) e che si trova in condizioni quasi catastrofiche.

Interventi ai sensi dell’art. 22 della legge regionale 26/2007 
L'art. 22 della legge regionale 26/2007 prevede contributi per interventi a favore del resiano e delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale. Per la promozione delle iniziative realizzate in favore del resiano possono essere finanziati programmi di intervento presentati dal Comune di Resia, secondo criteri e modalità stabiliti con deliberazione della Giunta regionale che definisce l'importo a sostegno di tali programmi.
Per la promozione delle iniziative realizzate in favore delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale possono essere finanziati progetti presentati dai Comuni, nonché da enti e associazioni dei medesimi territori.
Gli stanziamenti su questo articolo sono stati regolarmente assegnati ogni anno dal 2012 al 2016 (2012: Decreto 3539; 2013: Decreto 3771; 2014: Decreto 3670/CULT; 2015: Decreto 3740/CULT, prenumero 2165; 2016: Decreto 4859/CULT, prenumero 51).
Va però rilevato che nel periodo 2011-2015 si registra una drastica riduzione di stanziamento rispetto al periodo 2008-2011 (si tratta di 66.000,00 € rispetto ai precedenti 108.800,00 per la Val Canale, di 66.000,00 € rispetto a 128.800,00 per il Comune di Resia e di 88.000,00 € rispetto a 158.000,00 per le Valli del Natisone).
Le risorse assegnate sono state quindi quasi dimezzate. Gli interventi previsti ed attuati sono molto vari, ma presentano una certa omogeneità all'interno delle singole aree. Abbiamo perciò scelto di presentarli per area seguendo all'interno di esse un ordine cronologico.

La Val Canale
Alla comunità montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale dal 2012 al 2016 sono stati assegnati i seguenti contributi:
2012:
24.000,00 € Corsi di insegnamento della lingua slovena e delle sue varianti locali nelle scuole primarie della Val Canale;
mostra La Casa Tipica della Val Canale quale contenitore etnografico multiculturale
2013:
12.000,00 € Corsi di lingua slovena e varianti linguistiche locali nelle scuole primarie della Val Canale in collaborazione con l'Istituto onnicomprensivo I. Bachmann di Tarvisio
2014:
15.000,00 € Corsi di lingua slovena e varianti linguistiche locali nelle scuole primarie della Val Canale in collaborazione con l'Istituto onnicomprensivo I. Bachmann di Tarvisio
2015:
15.000,00 € Corsi di lingua slovena e varianti linguistiche locali nelle scuole primarie della Val Canale in collaborazione con l'Istituto onnicomprensivo I. Bachmann di Tarvisio
2016:
10.000,00 € Jezik – korenina naše kulture/La lingua – la radice della nostra cultura – valorizzazione tra i giovani delle parlate vive delle varianti linguistiche slovene presenti nella Val Canale (Associazione – Združenje don Mario Cernet)
La maggior parte degli interventi riguarda l’insegnamento nelle scuole della lingua slovena e delle sue varianti, esigenza molto sentita e sostenuta con forza dalle associazioni e dalle amministrazioni locali. I finanziamenti sono stati spesi nella totalità e integrati con altri fondi dalle amministrazioni locali e dalle associazioni per assicurarne una certa continuità (“Se non c’è continuità, tutto finisce,” dice il dirigente scolastico).
Gli interventi sono stati attuati in tutte le scuole dell’infanzia e primarie dell’Istituto onnicomprensivo, generalmente per due ore settimanali.
Negli anni 2013-2015 c’è stato inoltre l’intervento delle insegnanti slovene provenienti dall’istituto di Kranjska gora e delle insegnanti austriache provenienti dal Comune di Noetsch: ”un progetto che si autososteneva, nel senso che si trattava di scambi di docenti sostenuti dalle singole scuoleʺ.
Come sottolinea il dirigente scolastico dell’Istituto onnicomprensivo di Tarvisio: “L’insegnamento fatto per due ore alla settimana è un qualcosa che serve solamente per far sopravvivere il senso della lingua, non ha un vero impatto sulla capacità, sulle competenze dei bambini. Altro e poi parlare in lingua o anche solo fruire passivamente della lingua: serve a dare testimonianza che la lingua c’è e che l’istituto di Tarvisio ne riconosce l’importanza.
Ma perché sia veramente fruttifero un qualunque tipo di intervento deve avere un numero di ore dignitoso e bisogna studiare poi l’inserimento di queste ore in un percorso curriculare, in modo tale da fare una compensazione fra le diverse lingue e fra i diversi codici.”
Dello stesso parere è anche il sindaco di Malborghetto: “Certamente da qui a insegnare una lingua ai bambini ce ne vuole, perché adesso non riescono a imparare più di tanto proprio perché sono troppe poche ore alla settimana, sono solo due ore ed è difficile ipotizzare di imparare una lingua con due ore alla settimana.” Egli sottolinea che la conoscenza delle lingue è importante anche per lo sviluppo socio-economico dell’area, perché “attraverso l’insegnamento delle lingue i nostri ragazzi potranno trovare più facilità nel mondo del lavoro: soprattutto per quanto riguarda il nostro contesto che è un contesto tri-nazionale. Qui probabilmente è facile trovare un lavoro nell’ambito dei tre confini se si conoscono bene le lingue.” Nonostante queste limitazioni l’impatto dell’insegnamento dello sloveno risulta abbastanza positivo, non tanto per quanto riguarda gli apprendimenti quanto per lo stimolo che può esercitare nei confronti delle famiglie. Il sindaco continua precisando che: “È chiaro che molto dipende dalle famiglie, ma se le istituzioni danno importanza all’insegnamento, anche la famiglia dopo comincia un po’ più a interessarsi e quindi dobbiamo assolutamente potenziarlo. Altrimenti rischiamo che una lingua vada in estinzione e l’identità stessa vada in estinzione e, sinceramente, sarebbe qualcosa di molto grave”.

La Val Resia 
Il Comune di Resia dal 2012 al 2016 ha usufruito dei seguenti contributi:
2012:
24.000,00 € Insegnamento della lingua, cultura, canto, musica e flora resiana nella Scuola primaria di Resia;
concorso per la realizzazione di racconti e fumetti in resiano;
realizzazione, stampa e presentazione del volume La battaglia dimenticata della Val Resia 26-30 ottobre 1917;
stampa di un libretto sulle iniziative a favore del resiano nella scuola secondaria di 1° grado; ristampa, previa ricerca sulle pubblicazioni esistenti di interesse resiano, di una o più pubblicazioni di difficile reperimento.
2013:
12.000,00 € Insegnamento del canto e realizzazione del percorso di apprendimento naturalistico scientifico nella Scuola dell’infanzia di Resia;
insegnamento della lingua, cultura, canto e musica resiani nella Scuola primaria di Resia;
la Grande Guerra in Val Resia: approfondimento tematico nella classe 3ª della Scuola secondaria di 1° grado di Resia;
realizzazione di un filmato sulla Val Resia a cura dei ragazzi della Scuola secondaria di 1° grado, finalizzato alla partecipazione al concorso nazionale;
realizzazione di poster plastificati tematici.
2014:
15.000,00 € Insegnamento della lingua e cultura, danza e canto resiani e realizzazione di un percorso di apprendimento naturalistico-scientifico nella Scuola dell’infanzia di Resia;
insegnamento della lingua e cultura, canto e musica resiani nella Scuola primaria di Resia;
la Grande Guerra in Val Resia: approfondimento tematico nella classe 3ª della Scuola secondaria di 1° grado di Resia;
stampa di una cartina plurilingue sulla Grande Guerra;
laboratori culturali ed insegnamento della musica resiana nelle classi 1ª e 2ª della Scuola secondaria di 1° grado di Resia.
2015:
15.000,00 € Insegnamento della lingua e cultura, danza e canto resiani e realizzazione di un percorso di apprendimento naturalistico-scientifico nella Scuola dell’infanzia di Resia;
insegnamento della lingua e cultura, canto e musica resiani nella Scuola primaria di Resia;
la Grande Guerra in Val Resia: approfondimento tematico nella classe 3ª della Scuola secondaria di 1° grado di Resia;
laboratori culturali ed insegnamento musica resiana nelle classi 1ª e 2ª della Scuola secondaria di 1° grado di Resia;
bando di concorso destinato alle Scuole secondarie di 1° grado volto alla ricerca d’archivio e alla ricerca sul territorio relativamente ad argomenti di interesse storico e contestuale stampa del materiale.
2016:
15.000,00 € Programma finalizzato alla valorizzazione del Resiano (Comune di Resia).
Anche il comune di Resia ha utilizzato tutti i contributi concessi e non ha incontrato particolari difficoltà nell’attuazione delle iniziative previste che possono essere suddivise in tre gruppi:
insegnamento del resiano ed altre attività scolastiche, pubblicazioni e concorsi.
In merito alle attività di insegnamento l’insegnante esterna, che tiene i corsi di lingua e cultura resiane, osserva che “ormai è diventato come insegnare una lingua straniera, perché la maggior parte dei bambini lo parla solo qui a scuola, lo sente, lo ascolta […] Proprio di lingua madre sono pochissimi […] Comunque per i bambini è un’esperienza positiva, tutti manifestano interesse, vogliono fare.
È logico che di materiale ce ne sia poco, quindi si tratta di un lavoro abbastanza impegnativo.” La docente lamenta però l’esiguità delle ore dedicate a questa attività (una ogni due settimane per gruppo di alunni, essendo metà delle ore dedicate a musica e danza) e la loro collocazione oraria (venerdì pomeriggio).
L’insegnamento viene quindi spesso basato su attività pratiche e manuali. Nelle ultime classi si introduce anche la lettura e la scrittura. Non tutte le famiglie condividono questa scelta, alcune ritengono che la parlata vada tramandata solo oralmente.
L’adesione è comunque totale e le famiglie seguono l’attività con interesse. E i bambini stanno comunque “capendo che è un qualcosa di loro, quindi si stanno un po’ riappropriando di questa lingua, è qualcosa che li fa sentire un po’ diversi anche dagli altri… e che questo è per loro anche una ricchezza.” Secondo il sindaco di Resia, quello che si fa a scuola viene fatto bene, cercando di lavorare a 360 gradi su lingua, storia e cultura. Il monte ore disponibile non dipende dall’amministrazione comunale (che assegna direttamente gli incarichi ai docenti), ma dalla programmazione generale della scuola. “C’erano parecchie famiglie che erano state obbligate, già dagli anni ‘50, a dismettere il resiano e recuperare ora diventa difficile. Ci sono poi tantissime famiglie miste. […]
Devo dire comunque che i risultati si cominciano a vedere, perché i bambini non sono forse in grado di fare grandi discorsi, però capiscono senz’altro tutto e quando raggiungono una certa età, entrano in contatto con altri, mettono in atto l’autodifesa. ʺ L’attività presso la scuola secondaria è rivolta maggiormente al recupero della memoria storica e questa finalità viene ripresa con i vari concorsi indetti dal Comune e finanziati anche con altre fonti.
Le pubblicazioni prodotte sostengono e documentano l’attività didattica (poster, cofanetto di carte didattiche), e in parte hanno anche un utilizzo più generale (per esempio turistico, come la cartina sulla prima guerra mondiale).

Valli del Natisone e Valle del Torre
Alla Comunità montana Torre, Natisone e Collio i contributi negli anni dal 2012 al 2016 sono stati assegnati come di seguito riportato.
Nel 2012:
euro 32.000,00 per: • Ristampa della carta topografica Valli del Natisone/Nediške doline (Comunità montana); • Realizzazione del volume Miti, fiabe e leggende – Area Valli del Natisone (Comunità montana e Comuni di Drenchia, Grimacco, Stregna, Savogna, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Pulfero e Prepotto); • Corso di lingua e cultura delle Valli del Natisone per gli insegnanti, o tenuti dagli insegnanti, delle scuole del territorio (Comuni di San Pietro al Natisone, Stregna e San Leonardo); • Realizzazione della cartellonistica (Comune di Drenchia, Comune di Pulfero); • Ristampa di una pubblicazione (Comune di Taipana); • A tavola nell’Alta Val Torre - Jesti tou Terski dolini (Comune di Lusevera); • Volumi ed altro per la biblioteca – sezione cultura e lingue minoritarie (Comune di Faedis, Comune di Attimis); 9 verifica dello stato di attuazione dei provvedimenti a favore del resiano e delle varianti linguistiche • Concorso per le scuole su mons. Ivan Trinko (Comune di Savogna); • Ristampa della brochure su attrattività culturali ed altro (Comune di Grimacco).
Nel 2013:
euro 16.000,00 per: • Stampa della pubblicazione Le Krivapete (Comunità montana); • Acquisizione di volumi, pubblicazioni e audiovisivi per la biblioteca – sezione cultura e lingue minoritarie (Comune di Attimis); • Acquisizione di dotazioni strumentali informatiche per la realizzazione di archivi storici riferiti alle varianti linguistiche locali (Comune di Pulfero); • Stampa di una pubblicazione di storia locale denominata Faedis, un paese nella storia (Comune di Faedis); • Ristampa della brochure riferita al territorio del Comune di Grimacco (Comune di Grimacco); • Ristampa delle pubblicazioni realizzate con il programma esercizio 2011 (Comune San Pietro al Natisone); • Realizzazione del calendario bilingue (Comune di Taipana); • Organizzazione di iniziative culturali collegate alla valorizzazione di tradizioni popolari quali la Rožinca e la Devetica (Comune di Drenchia); • Organizzazione del concorso culturale Doli.doli.doline per la scuola d’infanzia, primaria e secondaria di secondo grado di San Leonardo (Comune di San Leonardo); • Organizzazione di eventi, spettacoli ed iniziative culturali nell’ambito della manifestazione denominata Burjanka (Comune di Lusevera); • Realizzazione di tabelle toponomastiche e manifestazioni culturali sul territorio del Comune di Stregna (Comune di Stregna); • Realizzazione e installazione di cartellonistica bilingue (Comune di Savogna).
Nel 2014:
euro 20.000,00 per: • Realizzazione di una mostra sullo sviluppo della cartografia del territorio nel corso dei secoli – ricerche storiche ed analisi toponomastiche – raccolta e riproduzione di materiali (Comunità montana); • Realizzazione e installazione di cartellonistica bilingue, brochure e pubblicizzazione turistica culturale (Comune di Attimis con la condivisione dei Comuni di Faedis, Nimis e Taipana); • Realizzazione e installazione di cartellonistica bilingue (Comune di Drenchia, Comune di Savogna); • Corsi di insegnamento del dialetto e Senjam beneške pesmi (Comune di Grimacco); • Realizzazione del calendario anno 2015 (Comune di Lusevera); • Corso di lingua e cultura delle Valli del Natisone per insegnanti e alunni delle scuole del territorio di ogni ordine e grado (Comune di Pulfero con i Comuni di San Pietro al Natisone, San Leonardo e Stregna).
Nel 2015:
euro 20.000,00 per: • Prosecuzione dell’iniziativa avviata nel 2014 per l’acquisizione, installazione e stampe serigrafiche di pannellature per la mostra sullo sviluppo della cartografia del territorio nel corso dei secoli – ricerche storiche ed analisi toponomastiche – raccolta e riproduzione di materiali (Comunità montana); • Realizzazione del calendario in formato bilingue (Comune di Taipana); • Realizzazione della brochure informativa bilingue (Comune di Savogna); • Prosecuzione del progetto, avviato nel 2014, per la realizzazione e l’installazione di cartellonistica bilingue (Comune di Drenchia); • Concorso dialettale Naš domači izik (Comune di San Pietro al Natisone); 10 ilaria ciccone - živa gruden • Realizzazione del calendario in formato bilingue (Comune di Lusevera); • Realizzazione della cartina tematica (Comune di Faedis in compartecipazione con il Comune di Attimis); • Realizzazione della pubblicazione promozionale Stregna – Sriednje (Comune di Stregna); • Realizzazione del calendario in compartecipazione con il circolo Rečan – realizzazione in compartecipazione con il circolo Stellini di una pubblicazione locale (Comune di Grimacco); • Progetto Memorie – raccolta di interviste in nediško per valorizzare la memoria storica (Comune di San Leonardo); • Traduzione in nediško della pubblicazione La lupa del monte Mia (Comune di Pulfero).
Nel 2016:
i contributi, per un totale di euro 34.440,00, sono stati assegnati direttamente ai singoli soggetti proponenti per le seguenti iniziative: • Parole e musica: za kupe se ğuoldat – corso di lingua, interventi e concorsi letterari per incentivare, diffondere e approfondire l’uso della variante linguistica del Natisone (Comune di Pulfero); • Cividale: po slovensko Čedad – raccolta e catalogazione di testimonianze nelle diverse varianti dello sloveno dei Comuni coinvolti, realizzazione di un itinerario cittadino per approfondire la realtà storica, sociale e culturale di Cividale del Friuli, adattamento teatrale degli aneddoti raccolti da presentare in uno spettacolo (Comune di Cividale del Friuli); •


Alta Val Torre
Terska dolina – ristampa e aggiornamento della guida turistica bilingue, apposizione di cartellonistica bilingue, realizzazione di una brochure e di due serate culturali (Comune di Lusevera).

Si nota a prima vista la grande frammentazione degli interventi che viene meno solo nell’ultimo anno. Ci dice il funzionario dell’ex Comunità montana: “È stato deciso di assegnare direttamente ai Comuni una quota di questo finanziamento e i Comuni stessi provvedevano a realizzare i propri progetti. La divisione e il riparto dei fondi per Comuni è un riparto aritmetico. Tot soldi, tot Comuni, e ad ognuno la stessa quota indipendentemente dalla qualità del progetto. […] Alcune iniziative sono state già completate, alcune devono essere ancora completate, perché per esempio la Comunità montana aveva deciso di mettere insieme più annualità per fare dei progetti un po’ più consistenti, mentre i Comuni realizzavano progetti più semplici, che si concludevano nell’arco di un anno, un anno e mezzo. […] Su tutte le produzioni scritte e concrete doveva essere indicata l’origine dei fondi, cioè l’articolo 22 della legge 26/2007, norme per la tutela della minoranza linguistica slovena del FVG in forma bilingue, perché è importante che sia riconosciuto l’impegno della Regione A. FVG a sostenere anche questo tipo di cultura, la valorizzazione anche delle forme dialettali slovene. […]
Dal materiale prodotto si comprende che c’è una varietà di dialetti molto consistente, da paese a paese ci sono delle differenze. Avendo contribuito a salvare queste differenze è stata salvata una parte del patrimonio linguistico e culturale del territorio che poteva anche rischiare di andare perso.
Ma qui dobbiamo anche dare atto che i Comuni si sono sempre appoggiati alle associazioni culturali e ai circoli del territorio, hanno sempre lavorato in sinergia.ʺ Secondo il sindaco di Cividale, presidente dell’UTI del Natisone: “Il limite di queste progettualità è stato proprio il fatto che concentrandoci appunto su quelle che sono le peculiarità del territorio di confine si sia molte volte andati a frazionare in maniera molto netta e specifica gli interventi con dei microprogetti”.
Anche per il sindaco di San Pietro al Natisone si dovrebbe cercare di realizzare progetti unitari per non perdere il filo conduttore di tutto quanto: “Perché se si lavora a intermittenza, quello non porta assolutamente niente.”
Rispetto ai territori della Val Canale e della Val Resia si nota che gli interventi a favore del mondo della scuola sono solo marginali: un corso di dialetto per insegnanti nel 2012, uno per insegnanti e 
alunni nel 2014 e due concorsi rivolti alle scuole. Ciò è dovuto probabilmente a scelte diverse delle amministrazioni che hanno gestito i fondi. Si ritiene però opportuno rilevare che ambedue gli istituti comprensivi di San Pietro al Natisone, il “Dante Alighieri” e il bilingue “Paolo Petricig”, rivolgono grande attenzione alle parlate locali sia nelle attività ordinarie sia con l’attuazione di progetti dove la parlata locale, oltre ad essere mezzo di espressione, diventa anche strumento di ricerca sul territorio e oggetto di esplorazione linguistica.
I dirigenti scolastici riferiscono che questi progetti vengono in parte finanziati dai bandi regionali per l’offerta formativa e in parte da altre fonti. Nelle scuole dell’infanzia e primarie di Lusevera e Taipana vengono inoltre attuati brevi corsi di lingua slovena, sempre con i fondi regionali destinati alle scuole.
Riguardo al rapporto tra lingua standard e varianti locali, il sindaco di Cividale ritiene che “nell’ambito scolastico sia corretto dare l’insegnamento di una lingua che ha il valore di lingua nazionale e che quindi per quanto riguarda la lingua slovena sia effettivamente lo sloveno, per poter dare delle opportunità in più ai nostri ragazzi, ma che al momento stesso vi sia la possibilità di far sì che le nostre tradizioni non vengano né snaturate né perse. E quindi in questo senso io mi auguro che chi ha la responsabilità di gestire questi processi non voglia forzare la mano né in un senso né nell’altro, ma ci sia il giusto rispetto sia della storia e delle tradizioni del popolo delle Valli del Natisone che parla questo dialetto e al tempo stesso la necessità di capire che i tempi vanno avanti e che quindi si dia la possibilità ad un ragazzo di imparare effettivamente una lingua.”
Molte attività a sostegno dei dialetti (pubblicazioni, concerti, spettacoli teatrali ecc.) vengono inoltre svolte dalle varie associazioni presenti sul territorio, attingendo anche ad altri finanziamenti previsti della stessa legge regionale 26/2007.
Lo ribadisce il presidente dell’Inštitut za slovensko kulturo/ Istituto per la cultura slovena: “Possiamo dire che fin dall’inizio tutte le attività dei nostri circoli si sono svolte nel nostro dialetto che noi riteniamo rappresenti una grande ricchezza. Per questo lo usiamo ancora sui giornali, nel teatro che veicola la nostra tradizione linguistica, nelle pubblicazioni, nei canti…” Tra le iniziative finanziate nel 2016, generalmente ancora in corso, si ritiene particolarmente interessante il progetto Cividale: po slovensko Čedad che si aggancia all'attività dello sportello per la lingua slovena attivato dal Comune di Cividale, in particolare per il coinvolgimento di diverse amministrazioni locali e associazioni del territorio, nonché delle scuole di Cividale e delle Valli del Natisone, e anche per le implicazioni turistiche.
Partendo dalla toponomastica slovena della città, che è sconosciuta anche presso gli stessi residenti, si riscoprono, attraverso interviste sul territorio, gli antichi mercati e quindi la storia recente e popolare della città ducale, aggiungendo un itinerario turistico a quelli già esistenti. Con i ragazzi delle scuole è stata svolta a maggio una giornata di »orienteering culturale«, sono state organizzate visite guidate, realizzata una brochure con la mappa di Cividale e alcuni estratti delle testimonianze.
La scuola Piccoli ne ha ricavato uno spettacolo per il Mittelteatro con relativo libretto. Il progetto si integra inoltre con l'iniziativa della Somsi Cividale in vetrina.
Per il sindaco di Cividale, l'intervento si collega “all’attivazione di un ufficio, di uno sportello, a quelle che sono le iniziative che possono comunque dare conto anche nell’ambito del Cividalese delle esigenze della minoranza slovena.”

Prospettive e proposte
Per quanto riguarda gli interventi futuri, molti Enti hanno espresso il desiderio che venga garantita la continuazione dei progetti già avviati: ad esempio il trasporto degli studenti provenienti dalle Valli del Natisone nelle scuole slovene di Gorizia, organizzato dallo Zavod za slovensko izobraževanje  /Istituto per l’istruzione slovena, il mantenimento dei musei della minoranza sul territorio, gestiti dall’Inštitut za slovensko kulturo /Istituto per la cultura slovena ed i corsi di resiano presso la scuola dell’infanzia e primaria di Resia.
Da parte di alcuni intervistati è emersa la necessità di una più stretta collaborazione fra Comuni e la richiesta alla Regione A. FVG di una maggiore attenzione, di conoscenza dei lavori svolti, o in corso, e di flessibilità.
Il segretario della Kmečka zveza/Alleanza contadina ha espresso da parte della propria organizzazione la necessità di ricevere delle linee guida dalla Regione A. FVG, finalizzate a una collaborazione fra Unioni territoriali: “Se andiamo avanti così, come pare che stiamo andando avanti con gli ultimi soldi disponibili, ogni Unione emetterà dei bandi individuali.
E noi pensiamo che questo non sia il sistema per continuare a lavorare. Bisognerebbe unire, evidenziare alcuni obiettivi e lavorare insieme, tutte e tre le Unioni territoriali, per preparare progetti mirati, che si concentrino su particolari territori. Perché se dividiamo questi soldi fra tre strutture sicuramente non otterremo alcun risultato.
Questa è la nostra opinione e ne abbiamo discusso più volte anche all’interno della Kmečka zveza/ Alleanza contadina: c’è bisogno che anche la Regione A. FVG dia delle linee guida.
Cioè che anche la Regione definisca alcuni obiettivi per il territorio, se noi non siamo in grado, come sembrerebbe al momento, di decidere da soli per quali interventi usare questi soldi.”
Anche il funzionario dell’ex Comunità montana del Torre, Natisone, Collio ha affermato che: “In generale sull’economia l’assegnazione di 516.000 euro da Tarvisio a Prepotto non è un importo che ti può rivoluzionare, però può dare un segnale di vicinanza specialmente all’imprenditoria del settore primario, che è quella che è più capillarmente presente sul territorio.”
La direttrice dell’Inštitut za slovensko kulturo/Istituto per la cultura slovena ha parlato della necessità di fondi per il mantenimento e l’ampliamento dei progetti già esistenti. Gli affitti dei musei sono per il momento coperti per 3 anni, mentre il divieto di chiedere una quota d’ingresso, come previsto dal progetto europeo, dura 5 anni dalla chiusura dello stesso. Si aggiungono anche le spese per il personale competente che tenga aperti i musei: al momento il personale a San Pietro al Natisone lavora part time, a Lusevera con contratti di collaborazione, mentre in Val Canale il centro verrà completato solo a partire da ottobre e quindi il personale ancora non c’è.
Anche il presidente dell’Inštitut za slovensko kulturo/Istituto per la cultura slovena, si è espresso al riguardo: “Speriamo, che il progetto triennale continui. Perché con questi progetti c’è il rischio che una volta realizzati restino fermi. Bisogna che vada avanti. Che ci siano almeno i mezzi minimi per continuare il lavoro, perché questi progetti poi non si sviluppano da soli, serve sempre aggiungere qualcosa, implementarli.” L’obiettivo a lungo termine del progetto è creare una rete museale che risponda a tutte le regole imposte dalla legge regionale sui musei e che venga riconosciuta e finanziata come tale.
La proposta finale, ha sottolineato la direttrice, è quella di inserirla nella rete regionale dei musei delle minoranze, ampliando la rete slovena locale e cercando una collaborazione con Sauris e Timau, “le isole linguistiche tedesche”, e con altre realtà regionali.
Un’altra iniziativa che l’Istituto spera di portare avanti nel futuro è “Benečija gor in dol”, che prevede l’integrazione del trasporto turistico di escursionisti e ciclisti attuato dal Comune di Kobarid/ Caporetto con il nome di “Hop on - Hop off”.
L’idea è quella di far partire due minibus da Cividale, farli attraversare le Valli e incontrare in determinati luoghi (es. Luico e Robedischis) le vetture in servizio sul versante sloveno, per un possibile scambio di passeggeri, proseguendo poi per il giro previsto. I percorsi sono stati già individuati (uno dei due include anche la Val Torre) e si spera che l’iniziativa possa partire nell’estate 2018. I promotori si augurano che, nonostante l’iniziativa non fosse prevista nel preventivo iniziale, la poca flessibilità dei fondi non sia un ostacolo alla sua realizzazione, in quanto potrebbe veramente giovare al turismo.
Il sindaco di Malborghetto ha precisato che i fondi che riceve il Comune sono destinati in gran parte anche allo sviluppo del territorio, ma che personalmente preferirebbe che fossero più orientati sulla scuola. Ha insistito sull’importanza di introdurre l’insegnamento dello sloveno nella scuola di Ugovizza. Alcuni fondi comunali sono stati utilizzati per sviluppare un modello di istruzione trilingue, un “progetto pilota” che andrà sperimentato e presentato alla Regione A. FVG e al Ministero dell’Istruzione. “Quindi questo è secondo me il prossimo passo: cercare di fare in modo che il corso di lingua slovena, e anche tedesca, diventi una metodologia d’insegnamento stabile e definitiva nell’ambito almeno della scuola di Ugovizza.” Il dirigente dell’Istituto onnicomprensivo di Tarvisio ha riferito che “l’idea di un insegnamento almeno trilingue nel territorio sta tornando di nuovo attuale”, menzionando poi anche il Comune di Malborghetto, che “ha un forte interesse ad avere una scuola trilingue sul territorio e ha in qualche modo finanziato una sorta di sperimentazione con consulenza scientifica”.
Anche a Tarvisio si parla di avviare dei moduli di insegnamento di lingua a breve, nonché di formare un comitato scientifico a livello transnazionale tramite la collaborazione con un’università austriaca, una slovena e con quella di Udine. Il dirigente ha concluso prevedendo che l’attività sarà in grado di rimettersi in moto, ma che necessita dell’approvazione ministeriale per non rimanere “attaccati ad un filo esilissimo che dipende dai fondi” e dalla forza di volontà. Ha aggiunto che l’idea ha suscitato interesse e un piano dovrebbe concretizzarsi a breve.
La docente di Resia che si è occupata dell’insegnamento del resiano, insieme all’insegnante di musica, nella scuola primaria e dell’infanzia, ha presentato una situazione ancora in via di sviluppo, in cui manca il materiale didattico, ma soprattutto mancano anche le ore di lezione.
Il progetto della scuola è quello di aumentare la presenza della lingua con un progetto di arte e immagini in resiano, progetto che è stato inserito nelle proposte presentate dalla scuola ai bandi regionali per l’offerta formativa.
Sempre per quanto riguarda i fondi destinati a Resia, la rappresentante dell’Associazione culturale Muzeo od tih rozajanskih judi/Muzej rezijanskih ljudi/Museo della Gente di Val Resia si è detta soddisfatta della collaborazione con la Regione A. FVG e ha evidenziato la questione, che in futuro spera venga risolta, della scrittura resiana.
Non esiste ancora un modello unico ed accettato da tutta la comunità.
Allo stesso tempo, la docente impegnata nei corsi di resiano ha osservato una certa riluttanza dei genitori verso l’insegnamento della scrittura in resiano, a cui in generale preferiscono un approccio esclusivamente orale.
Per il sindaco ciò è dovuto anche alle divergenze in merito alla scrittura (“quindi meglio niente”). Ritiene comunque che la scrittura proposta dal consiglio comunale venga incontro alle richieste della gran massa della popolazione e ricorda che lo stesso Steenwijk, autore dell’ortografia resiana, lasciava nei suoi primi scritti aperti alcuni dubbi.

Considerazioni finali
Concludendo possiamo quindi riassumere alcune priorità da tenere in considerazione per il futuro: - ottimizzare lo stanziamento dei fondi previsti dall’art. 20, che andrebbero possibilmente aumentati o integrati, su obiettivi comuni e condivisi su tutto il territorio; - consentire maggiore flessibilità nell’attuazione dei progetti, in particolare quando si presenta la possibilità di inserirvi elementi di innovazione e completamento inizialmente non previsti; - potenziare le attività nelle scuole (considerando che anche i fondi nazionali della legge 482/99 destinati alle scuole si sono drasticamente ridotti negli anni) affinché diventino più incisive; - rispondere all’esigenza molto sentita di istruzione trilingue nella Val Canale con una soluzione stabile e duratura, “di sistema”, che preveda la presenza di docenti qualificati per l’insegnamento e per l’uso veicolare delle lingue del territorio.
Infine si prospetta la necessità di evitare i contributi a pioggia e convogliare le risorse disponibili su progetti di maggiore impatto, come già avvenuto con lo stanziamento del 2016.
Nota a margine:
La stesura del presente contributo è stata conclusa in data 30/9/2017 e non tiene pertanto conto di fatti eventualmente avvenuti in seguito.

ilaria ciccone, živa gruden

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